L’Endoscopia permette di ottenere in modo ottimale una diagnosi accurata, definendo la localizzazione della neoplasia gastrica e permettendo la diagnosi istologica.
Sebbene sia piu’ invasiva e piu’ costosa di altre metodiche (radiologiche) è decisamente piu’ sensibile e specifica per la diagnosi di neoplasia gastrica.
Inoltre il tasso di complicanze legato all’esame endoscopico è molto basso. La mortalità legata alla procedura è 1:10000, e la maggior parte della complicanze significative (prevalentemente legate alla sedazione) è di 1:1000 [1].
L’effettuazione precoce dell’endoscopia in soggetti con sintomi è associata ad un più elevato tasso di diagnosi di forme precoci di cancro gastrico ( Early gastric cancer) [2] . Gli studi radiologici con bario sono in grado di identificare le neoplasie gastriche, tuttavia il numero di falsi negativi è elevato (sino al 50%) [3] Inoltre la sensibilità degli studi radiologici è molto bassa ( meno del 14%) proprio nell’identificazione dell’Early gastric Cancer [4] .
La possibilità di eseguire biopsie durante l’esame endoscopico aggiunge ulteriore accuratezza alla capacità diagnostica, infatti il 5% circa di ulcere gastriche che appaiono benigne alla visione diretta sono in realtà già maligne, rendendo imperativa l’esecuzione di biopsie e valutazione istologica di in queste lesioni [5].
Un singolo prelievo bioptico effettuato su lesioni sospette, ha una sensibilità del 70% per la diagnosi di cancro gastrico, l’incremento dei prelievi bioptici a 7 effettuato sui margini delle lesioni ulcerative e sulla base aumenta la sensibilità sino ad oltre il 98% [5]
Mentre appare ovvio dai dati di letteratura che ogni lesione sospetta richieda prelievi bioptici, può essere ancora più importante effettuare numerosi prelievi da lesioni piccole, di aspetto benigno, poiché la diagnosi di “ early gastric cancer” offre la migliore opportunità di trattamento chirurgico radicale e di sopravvivenza a lungo termine.
La diagnosi di forme aggressive di cancro gastrico di tipo diffuso cosiddette “Linite plastica” può essere difficile endoscopicamente, I prelievi bioptici possono essere falsamente negativi in elevata percentuale a causa dell’infiltrazione della sottomucosa da parte delle cellule neoplastiche. Per tale motivo, in questi casi, devono essere effettuate biopsie profonde o asportazione delle pliche con ansa allo scopo di raggiungere la diagnosi istologica [6]. L’esecuzione dell’ecoendoscopia in tali casi può rafforzare il sospetto di forme maligne rispetto a forme benigne e dirigere l’esecuzione dell’agoaspirazione ecoguidata o permettendo con aghi di maggiori dimensioni agobiopsie e truecut della parete o di linfonodi con caratteristiche sospette [7-8].
Il brushing e la citologia possono aumentare la sensibilità della sola biopsia ma resta poco chiaro cosa possa aggiungere dal punto di vista diagnostico all’esecuzione della biopsie multiple [9]. Per quel che riguarda l’esecuzione di piu’ esami endoscopici nel caso di ulcere gastriche l’argomento è controverso. La maggioranza degli studi che in letteratura suggerisce la necessità di effettuare follow-up endoscopico, si basa su studi chirurgici e radiologici piuttosto datati. Studi più recenti basati su dati endoscopici mostrano risultati contrastanti [10-11].
In ogni caso, appare piuttosto improbabile che endoscopisti esperti che effettuino almeno 7 biopsie possano non identificare un lesione neoplastica, e, non appare chiaro se sia cost-effective effettuare il follow-up endoscopico di tutte le ulcere gastriche.
L’ASGE (American Society of Gastrointestinal Endoscopy) suggerisce comunque di effettuare il follow-up endoscopico ad 8 e 12 settimane dal primo esame, dopo opportuno inizio di terapia medica , per verificare la guarigione dell’ulcera, effettuando biopsie su ogni lesione residua visibile [12].
L’endoscopia effettuata con strumenti flessibili è raccomandata come procedura diagnostica di scelta quando vi è sospetto di cancro gastrico.
Su tutte le lesioni sospette vanno effettuati se possibile almeno 7 prelievi bioptici.
Nel sospetto di cancro diffuso tipo linite plastica ed istologia non dirimente le biopsie devono essere profonde o eseguite con altri metodi come asportazione con ansa o mediante agobiopsia ecoguidata.
La guarigione delle ulcere gastriche benigne al primo esame va verificata ripetendo l’esame endoscopico ad 8 e 12 settimane effettuando biopsie sulle lesioni residue.
Screening mediante endoscopia
Il valore di programmi di screening in pazienti asintomatici rimane piuttosto controverso [13] Campagne di screening di massa sono state effettuate in passato in paesi (Giappone, Venezuela e Cile..) ad elevata incidenza della patologia [14] Per contro, l’incidenza relativamente bassa in paesi come gli Stati Uniti e L’Europa rende queste strategie meno efficaci e troppo onerose in termini di costi. La maggioranza dei dati sulla efficacia degli screening di massa viene dalle esperienze effettuate in Giappone. Un test di screening è efficace soprattutto se, oltre alla disponibilità ed alla fattibilità, è in grado di migliorare la sopravvivenza per la patologia. In effetti diversi studi non controllati suggeriscono che le campagne di screening hanno contribuito ad identificare un numero superiore di forme precoci di cancro gastrico ed una generale riduzione della mortalità per cancro gastrico. Tuttavia non vi sono dati definitivi da ampi studi controllati e bisogna ricordare che gli studi osservazionali possono sovrastimare a causa di diversi bias in particolare di selezione. [15-20]. Il rapporto costo-efficacia delle campagne di screening dipende principalmente dall’incidenza del cancro gastrico. Una di queste analisi effettuata nella popolazione Cinese di età tra 50 e 70 anni ha stimato il costo per evitare un morte da cancro gastrico in $28,836 [21]. Mentre evitare un morte per cancro gastrico in Europa costerebbe $247,600. Pertanto anche i sostenitori degli screening nelle popolazioni a basso rischio concordano sull’esecuzione di indagini case-finding, cioè proporre i test ai pazienti che si rivolgono ai centri di cura per sintomi oppure a determinati soggetti a rischio più elevato. Non vi è un reale consenso sulle condizioni a rischio cui raccomandare lo screening tuttavia è stato di volta in volta proposto in diversi sottogruppi in cui il rischio è particolarmente aumentato ( tabella 1)[22-32].
Lo screening per cancro gastrico non è raccomandato al di fuori di paesi ad alta incidenza che abbiano già implementato i loro programmi di screening. L’efficacia di tali strategie è tuttora incerta.
Nelle popolazioni a bassa incidenza di cancro gastrico come l’Europa la decisione di raccomandare un programma di screening deve basarsi su valutazioni individuali. L’esame endoscopio periodico può essere offerto a soggetti considerati a più elevato rischio della popolazione generale ( tabella 1), sebbene non siano del tutto chiari i rischi ed i benefici di questo approccio. L’intensità ed il timing dello screening vanno decisi in base all’entità del rischio.
Tabella 1:. Soggetti a rischio aumentato di sviluppare cancro gastrico in cui è raccomandato lo screening mediante endoscopia
Cromoendoscopia, magnificazione d’immagine, narrow band imaging.
La cromoendoscopia sfrutta la possibilità di alcune colorazioni vitali di colorare o meno diversi tipi di tessuto, in modo da potere rendere meglio visibili le lesioni displastiche o neoplastiche. Sono state utilizzate nelle sedi più disparate del tratto gastrointestinale. Alcune colorazioni sono particolarmente efficaci nell’identificare l’epitelio colonnare dell’Esofago di Barrett e le aree di displasia ( blu di metilene, lugol, blu di toluidina, indigo carminio), le stesse, associate o meno ad altre colorazioni sono risultate utili nel visualizzare meglio l’early gastric cancer e la sua estensione (blu di toluidina, rosso congo, blu di metilene, indigo carminio, cresil violetto) in modo da rendere più efficaci o più precisi i prelievi bioptici, la mucosectomia e le resezioni sottomucose [33-37].
La magnificazione d’immagine consiste nella capacità degli strumenti di variare il fuoco e di ingrandire le immagini in tempo reale sino a 150 volte, facendo ciò si riesce a valutare la struttura fine della superficie mucosa e sono stati identificati diversi “pattern” che corrispondono alla mucosa normale o displasica. Tale metodica sembra dare il meglio di sé aumentando la definizione dei dettagli della mucosa quando associata alla cromoendoscopia o anche ad una metodica detta “Narrow band imaging” che sfrutta la diversa penetrazione nella mucosa due diverse lunghezze d’onda della luce blu e rossa, che aumentano ulteriormente la visualizzazione delle strutture fini e della trama vascolare della mucosa. Tale metodica si è dimostrata utile in centri ad alto volume di neoplasie gastriche e con una certa esperienza nelle metodica nel facilitare la definizione dei margini laterali dell’early gatric cancer da permettere poi una piu’ sicura asportazione completa per via endoscopica [38]. Alcuni studi hanno anche dimostrato la capacità nel distinguere l’early cancer dalla gastrite focale quando durante gli esami di routine si osservano piccole lesioni piatte [39-40]. Tuttavia, sebbene la specifità sia buona, la sensibilità nell’identificare l’early cancer nelle lesionj piatte non appare superiore all’endoscopia tradizionale [41]. Inoltre la metodica, allunga sensibilmente i tempi delle indagini endoscopiche, necessita di una curva di apprendimento e di un certa esperienza ed è gravata da una notevole variabilità interosservatore [42].
L’uso routinario delle metodiche di magnificazione d’immagine e cromoendoscopia non è raccomandato nelle pratica quotidiana.
Può essere utile in particolari soggetti ad elevato rischio di cancro gastrico ma sono necessari ulteriori dati provenienti da studi randomizzati.
Può essere utile nella fase preoperatoria endoscopica nel definire meglio i margini della neoplasia.
Marco Bianchi
UO Gastroenterologia & Epatologia , AO San Filippo Neri, Roma.
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